ll laboratorio di scrittura autobiografica organizzato e svolto nel corso dei primi tre mesi del 2025 è nato da un obiettivo condiviso, provare a dar forma autobiografica alle storie individuali impiegando un tipo di scrittura che rappresenta per chi ne scrive un modo nuovo e diverso di far parlare l’io con l’altro da sé ed anche una forma di narrazione che produce effetti formativi sia sul piano individuale sia collettivo.
La definizione di autobiografia da cui il gruppo è stato guidato fa riferimento ad una narrazione retrospettiva in prosa che una persona reale fa della propria esistenza, un racconto che mette l’accento sulla storia della personalità di ciascuno, una storia che una volta iniziata vuole essere completata e costringe il narratore a farsene carico anche quando pensava di non essere in grado di raccontare o credeva di avere rifiutato di farlo. Si tratta evidentemente di una forma di scrittura la cui storia appartiene al mondo letterario come un classico ma, nello stesso tempo, è una forma di scrittura che consente a ciascuno di noi di esprimersi e di manifestare il proprio vissuto.
Al laboratorio hanno partecipato soci e socie di Agapanto, che accoglie e coordina le attività di persone in età matura; il gruppo composto in maggioranza da persone LGBTQ+, di cui 5 uomini e 4 donne, di età diversa e con esperienze di vita dissimili, ha perseguito due obiettivi importanti, anzitutto rispondere al bisogno di ciascuno/a di raccontarsi ma anche quello di agevolare e incoraggiare la condivisione delle storie individuali promuovendo ed rispettando, nell’attività del gruppo, una atmosfera di fiducia, empatia e stima reciproca.
Nella prima riunione di carattere introduttivo sono stati affrontati i presupposti teorici del congegno della scrittura autobiografica, la sua storia e la filosofia narrativa, le analogie e differenze tra l’oralità e la scrittura, l‘autobiografia come metodo formativo. Ma in primo luogo il laboratorio ha posto a confronto gli obiettivi individuali elaborati da ciascun partecipante nell’intento di mettere in evidenza le possibili convergenze e dissonanze presenti nel gruppo. Inoltre sono stati discussi i diversi possibili moventi ed articolazioni a cui la scrittura autobiografica può dar luogo e si è convenuto che vi fosse assoluta libertà di espressione e di elaborazione dei vissuti individuali.
Nella seconda e terza riunione il confronto con le scritture prodotte dai partecipanti ha dato inizio alla fase della valutazione degli effetti della narrazione autobiografica, la complessità, le variazioni e deviazioni; è emersa la costruzione di mondi virtuali, di esperienze parallele a quelle reali. Si è imposta l’esigenza di passare all’interpretazione delle storie. Si è verificato ancora una volta l’effetto sorprendente della scrittura di sé: l’emersione di un io che imprime a se stesso una nuova identità perché nel narrare svolge un lavoro ermeneutico, fissa svolte, stabilisce eventi chiave, delinea una nuova direzione rispetto al vissuto, esprime discontinuità rispetto all’io vissuto, e in certo senso assume un terzo occhio per vedere se stesso dall’alto.
A conclusione del laboratorio il gruppo ha deciso di pubblicare le autobiografie sul sito di Agapanto e nel rispetto della decisione della maggioranza dei partecipanti ha scelto di pubblicare i lavori in forma anonima, fissando altresì alcune modalità di presentazione delle scritture individuali ovvero la lunghezza massima.